Frutto di oltre un anno di lavoro da parte dei gruppi tematici dell’Osservatorio, il Piano è stato elaborato grazie al contributo di figure di comprovata esperienza nel settore.
La Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha evidenziato il ruolo centrale svolto dalle federazioni FISH e FAND, espressione del movimento delle persone con disabilità, che hanno contribuito attivamente alla redazione del documento. Il Piano si presenta dunque come il risultato di un dialogo strutturato tra istituzioni e rappresentanza delle persone con disabilità.
Il documento si articola in 66 linee d’azione suddivise in sette ambiti strategici: accessibilità universale; progetto di vita; benessere e salute; sicurezza inclusiva e cooperazione internazionale; inclusione lavorativa; sistemi di monitoraggio; istruzione, università e formazione. Questi interventi non si limitano a dichiarazioni di principio, ma rappresentano linee guida operative che dovranno orientare le politiche pubbliche nei prossimi anni.
Tra i temi trasversali spiccano l’accessibilità intesa in senso ampio – non solo architettonica, ma anche digitale, informativa e comunicativa – e il progetto di vita personalizzato, quale cardine per una presa in carico integrata e individualizzata, in linea con le più recenti normative sul budget di progetto. Il benessere è declinato come accesso equo alle cure, ai servizi di salute mentale e alla medicina di prossimità. Particolare attenzione viene dedicata anche alla protezione delle persone con disabilità in contesti di emergenza e alla partecipazione dell’Italia nei programmi internazionali.
L’inclusione lavorativa è riconosciuta come strumento essenziale per l’autonomia economica e sociale, con misure orientate sia al settore pubblico che a quello privato. L’ambito dell’istruzione, dell’università e della formazione guarda invece alla piena inclusione scolastica e all’accesso agli studi superiori. Centrale è anche il tema del monitoraggio, per garantire che le azioni intraprese siano misurabili e verificabili.
Tra le azioni simbolicamente più forti vi è l’introduzione di una linea di finanziamento dedicata al contrasto della violenza contro le donne con disabilità, un segnale politico importante che riconosce l’intreccio tra genere e disabilità come questione prioritaria di diritti umani.
A completare il lancio del Piano, il Governo ha promosso una campagna istituzionale di comunicazione realizzata dal Dipartimento per le disabilità e dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Al centro della campagna vi è uno spot video diffuso su televisioni, mezzi pubblici, cinema, aeroporti, treni, traghetti e aerei, con l’obiettivo di valorizzare i talenti e le competenze delle persone con disabilità e superare gli stereotipi.
La campagna coinvolge anche il mondo dello sport: in occasione del fine settimana successivo al 3 dicembre, gli atleti della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale scenderanno in campo indossando la maglia con lo slogan “#ioValgo”, testimoniando il valore dell’inclusione anche nello sport.
Il Piano d’azione, insieme alla campagna istituzionale, segna un punto di svolta nelle politiche italiane sulla disabilità. Non solo perché recepisce i principi della Convenzione ONU e della Strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, ma anche perché sancisce un metodo di lavoro partecipato e strutturato.



