3 dicembre: presentato il nuovo Piano nazionale per i diritti delle persone con disabilità

Il 3 dicembre 2025, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, l’Italia segna una tappa fondamentale nel percorso verso una società più inclusiva. A Roma, nel Cortile d’Onore di Palazzo Chigi, viene presentato ufficialmente il nuovo Piano d’azione nazionale per la promozione dei diritti delle persone con disabilità, recentemente approvato dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (OND), nel corso di una riunione straordinaria dell’OND, con la partecipazione della Ministra Locatelli, dei rappresentanti di ministeri, Regioni, enti locali, INPS, INAIL, delle principali associazioni del mondo della disabilità e delle federazioni FISH e FAND.

Frutto di oltre un anno di lavoro da parte dei gruppi tematici dell’Osservatorio, il Piano è stato elaborato grazie al contributo di figure di comprovata esperienza nel settore.

La Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha evidenziato il ruolo centrale svolto dalle federazioni FISH e FAND, espressione del movimento delle persone con disabilità, che hanno contribuito attivamente alla redazione del documento. Il Piano si presenta dunque come il risultato di un dialogo strutturato tra istituzioni e rappresentanza delle persone con disabilità.

Il documento si articola in 66 linee d’azione suddivise in sette ambiti strategici: accessibilità universale; progetto di vita; benessere e salute; sicurezza inclusiva e cooperazione internazionale; inclusione lavorativa; sistemi di monitoraggio; istruzione, università e formazione. Questi interventi non si limitano a dichiarazioni di principio, ma rappresentano linee guida operative che dovranno orientare le politiche pubbliche nei prossimi anni.

Tra i temi trasversali spiccano l’accessibilità intesa in senso ampio – non solo architettonica, ma anche digitale, informativa e comunicativa – e il progetto di vita personalizzato, quale cardine per una presa in carico integrata e individualizzata, in linea con le più recenti normative sul budget di progetto. Il benessere è declinato come accesso equo alle cure, ai servizi di salute mentale e alla medicina di prossimità. Particolare attenzione viene dedicata anche alla protezione delle persone con disabilità in contesti di emergenza e alla partecipazione dell’Italia nei programmi internazionali.

L’inclusione lavorativa è riconosciuta come strumento essenziale per l’autonomia economica e sociale, con misure orientate sia al settore pubblico che a quello privato. L’ambito dell’istruzione, dell’università e della formazione guarda invece alla piena inclusione scolastica e all’accesso agli studi superiori. Centrale è anche il tema del monitoraggio, per garantire che le azioni intraprese siano misurabili e verificabili.

Tra le azioni simbolicamente più forti vi è l’introduzione di una linea di finanziamento dedicata al contrasto della violenza contro le donne con disabilità, un segnale politico importante che riconosce l’intreccio tra genere e disabilità come questione prioritaria di diritti umani.

A completare il lancio del Piano, il Governo ha promosso una campagna istituzionale di comunicazione realizzata dal Dipartimento per le disabilità e dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Al centro della campagna vi è uno spot video diffuso su televisioni, mezzi pubblici, cinema, aeroporti, treni, traghetti e aerei, con l’obiettivo di valorizzare i talenti e le competenze delle persone con disabilità e superare gli stereotipi.

La campagna coinvolge anche il mondo dello sport: in occasione del fine settimana successivo al 3 dicembre, gli atleti della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale scenderanno in campo indossando la maglia con lo slogan “#ioValgo”, testimoniando il valore dell’inclusione anche nello sport.

Il Piano d’azione, insieme alla campagna istituzionale, segna un punto di svolta nelle politiche italiane sulla disabilità. Non solo perché recepisce i principi della Convenzione ONU e della Strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, ma anche perché sancisce un metodo di lavoro partecipato e strutturato.