Introdotta per coprire la sospensione dell’Assegno di Inclusione (ADI) dopo 18 mesi di erogazione e in attesa di rinnovo della domanda.
Si tratta di un contributo straordinario di circa 500 euro, destinato ai primi beneficiari della misura, che altrimenti sarebbero rimasti senza sostegno in attesa del rinnovo.
“Il bonus ponte deciso dal Governo nel Consiglio dei Ministri del 30 giugno 2025 è l’ennesima misura tampone, che servirà a scongiurare l’insensata sospensione della misura per 360 mila famiglie: nessuna traccia, però, di misure strutturali contro la povertà, che nel nostro Paese continua ad avanzare, anziché arretrare. Un minimo segnale eppure necessario, in un Paese in cui l’ISTAT ci dice che oltre 5,7 milioni di persone vivono in povertà assoluta, il dato più alto mai registrato. Se davvero si vuole sanare una inutile prassi burocratica, si elimini per sempre il balzello di un mese tra la prima e la seconda domanda di Adi. Ogni misura volta a sostenere chi si trovi in condizioni di estrema necessità, quali sono i beneficiari dell’Adi, ha ragione di esistere. Ma la povertà non si combatte con soluzioni estemporanee e con i bonus, come il governo si ostina a fare. Servono misure strutturali, che innanzitutto ripristinino il principio dell’universalismo selettivo venuto meno nel passaggio da RdC ad Adi.
(Antonio Russo, portavoce di Alleanza contro la Povertà)