E’ stata la Conferenza Episcopale Campana ad istituire la Giornata di preghiera dedicata agli istituti penitenziari della nostra regione in programma il 18 febbraio, prima domenica di Quaresima. Per l’occasione l’Ufficio per la Pastorale Carceraria di Salerno, guidato dal direttore Don Rosario Petrone, ha invitato tutte le parrocchie a continuare l’opera di sensibilizzazione, mettendo in atto iniziative che siano da stimolo per superare i pregiudizi ptomuovendo una raccolta di indumenti intimi e prodotti per l’igiene personale per i detenuti, presso la parrocchia San Demetrio Martire di Salerno.
“Giustamente i vescovi campani hanno voluto istituire una giornata di preghiera dedicata a tutte le persone che soffrono una pena carceraria, alle famiglie e a quelli che, come personale carcerario e come volontari, svolgono il loro servizio presso le carceri della Regione Campania. – ha osservato l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Monsignor Andrea Bellandi – Sappiamo bene, purtroppo, le condizioni in cui versano spesso le nostre carceri: sovraffollamento, strutture vecchie e inadeguate, personale insufficiente, difficoltà nel realizzare percorsi di riabilitazione. La realtà del carcere rappresenta una di quelle periferie esistenziali a cui la Chiesa deve guardare con particolare premura, non facendo mai mancare la propria cura e la propria vicinanza. Che questa giornata di preghiera possa sollecitare le nostre comunità e i nostri fedeli ad aver sempre maggiore attenzione verso i fratelli e le sorelle che hanno compiuto errori, anche gravi, ma che rimangono oggetto dello sguardo di amore del Signore, venuto per donare speranza a tutti”, ha concluso S.E. Monsignor Bellandi.
“Giustamente i vescovi campani hanno voluto istituire una giornata di preghiera dedicata a tutte le persone che soffrono una pena carceraria, alle famiglie e a quelli che, come personale carcerario e come volontari, svolgono il loro servizio presso le carceri della Regione Campania. – ha osservato l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Monsignor Andrea Bellandi – Sappiamo bene, purtroppo, le condizioni in cui versano spesso le nostre carceri: sovraffollamento, strutture vecchie e inadeguate, personale insufficiente, difficoltà nel realizzare percorsi di riabilitazione. La realtà del carcere rappresenta una di quelle periferie esistenziali a cui la Chiesa deve guardare con particolare premura, non facendo mai mancare la propria cura e la propria vicinanza. Che questa giornata di preghiera possa sollecitare le nostre comunità e i nostri fedeli ad aver sempre maggiore attenzione verso i fratelli e le sorelle che hanno compiuto errori, anche gravi, ma che rimangono oggetto dello sguardo di amore del Signore, venuto per donare speranza a tutti”, ha concluso S.E. Monsignor Bellandi.



