La chiesa Salernitana, come quella di tutto il mondo mondo, festeggia l’elezione al soglio pontificio di Robert Francis Prevost. “L’elezione in tempi brevissimi di Papa Leone XIV – ha scritto in una nota l’arcivescovo metropolita di Salerno Campagna Acerno, Andrea Bellandi – ha mostrato in modo commovente l’unità della Chiesa e ancora una volta il fatto che Dio ci sorprende sempre, andando oltre i nostri calcoli o pensieri.
Un uomo di profonda fede, una persona di grande umanità e semplicità, capace di stare in mezzo alla gente più povera e semplice e al tempo stesso al cuore dell’istituzione ecclesiale, quale Prefetto dei Vescovi. Abbiamo avuto la gioia di incontrarlo e conoscerlo a settembre, quando è stato invitato dal Parroco di Piano di Montoro per il Giubileo Nicoliano e in quella occasione ha mostrato tutta la sua affabilità e gioiosa umanità. Siamo molto contenti di questa nomina e preghiamo la Madonna di Pompei per lui e per il grande e difficile Ministero che da oggi inizia”.
Anche Elisabetta Barone, dirigente scolastica , già presidente di azione cattolica, rivolge il suo pensiero al nuovo Papa: “Nel giorno della supplica alla Madonna di Pompei, lo Spirito Santo ispira i cardinali che ci fanno dono di un nuovo papa nella persona di Leone XIV. Un papa che ha esordito con le parole che Gesù rivolge ai suoi impauriti, chiusi nel cenacolo dopo gli eventi che avevano portato alla sua crocifissione. Le parole che Gesù rivolge a chi è chiuso nella paura della morte, della sofferenza, sono: pace a voi!. Una pace, commenta Leone XIV, disarmata e disarmante: disarmata perché è l’abbraccio di chi si è fatto uccidere per amore, disarmante perché continua a tenere le braccia spalancate nonostante la possibilità di poter essere traditi e uccisi da chi è accolto in quell’abbraccio che resta tale oltre la morte e ogni possibile aggressione. Un messaggio dirompente che ci dice che la pace non nasce dalla corsa agli armamenti, ma da una logica del dono e dell’amore, da una logica del camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato, del costruire ponti e vie che consentano il dialogo e la comunione”.