Il progetto rientra tra le azioni del protocollo d’intesa siglato con il Gruppo Asperger Campania: arredi idonei, cuffie antirumore, tappeti e pouf morbidi per alleviare l’iperstimolazione e consentire il recupero di energie. Il fondatore Gubitosi: “Vogliamo dare opportunità a tutti di sentirsi a proprio agio durante le nostre intense giornate di attività”. La vice presidente Valeriani: “Questo ambiente è il simbolo di un evento culturale che si apre con sensibilità a queste tematiche”
Spezzare le distanze e valorizzare le differenze, interpretare concretamente la cultura dell’accoglienza come strumento che unisce, favorisce il dialogo, crea alleanze.
In occasione di #Giffoni55, in programma dal 17 al 26 luglio prossimi, un’importante novità dedicata al benessere dei Giffoner e che nasce dalla sottoscrizione del un protocollo d’intesa tra l’Ente Autonomo Giffoni Experience ed il Gruppo Asperger Campania, con l’obiettivo condiviso di rendere l’esperienza del Festival sempre più accessibile e rispettosa delle differenze individuali.
Per la prima volta, all’interno del Festival sarà attivata un’area relax pensata per bambini e ragazzi neurodivergenti, uno spazio protetto e riservato con l’obiettivo di offrire momenti di tranquillità e decompressione durante le intense giornate del Festival.
Questo ambiente, a cui è stato dato il nome di Quiet Place – Il luogo della calma, nasce con l’intento di prevenire e alleviare eventuali situazioni di sovraccarico sensoriale, offrendo un supporto concreto e personalizzato a chi ne ha realmente bisogno.
L’ambiente è stato pensato con attenzione: arredi avvolgenti, materiali naturali, luci e suoni calibrati sulle esigenze di chi ha un profilo sensoriale iper-reattivo. Ci saranno cuscini morbidi, pouf, poltrone contenitive, giochi tattili e visivi, libri illustrati e cuffie antirumore. Tutto è stato scelto per garantire comfort, autoregolazione e sollievo.
L’accesso al Quiet Place sarà riservato ai giurati che parteciperanno all’edizione 2025 di Giffoni che ne faranno richiesta compilando un apposito modulo inviato alle famiglie in cui va indicato la diagnosi certificata. L’iscrizione preventiva consentirà di organizzare al meglio l’area e garantire un servizio adeguato alle necessità di ciascuno.
“Diventare umani, come ci ricorda il tema di quest’anno – dichiara Claudio Gubitosi, fondatore e direttore di Giffoni – significa saper riconoscere e accogliere la diversità in tutte le sue forme. Talvolta, per diventarlo davvero, occorre anche superare i propri limiti: nei pensieri, nelle azioni, nelle scelte. La creazione del Quiet Place rappresenta per noi una conquista culturale ed emotiva. È il risultato di un ascolto attento e della volontà concreta di costruire un luogo dove ogni giurato possa sentirsi al sicuro, valorizzato e libero di esprimersi. Giffoni è, e sarà sempre di più, la casa di tutti i ragazzi, nessuno escluso. Con questo progetto vogliamo ribadire il nostro impegno a favore di un Festival davvero aperto a tutti, in cui ogni giurato possa sentirsi accolto, rispettato e davvero protagonista di questa esperienza che è, per ogni giurato, emotivamente molto forte”.
“Il Gruppo Asperger Campania – dichiara Tiziana Valeriani, Vicepresidente del Gruppo Asperger Campania e referente per la sezione di Salerno – è un’associazione di genitori, attiva da anni sul territorio, che si occupa principalmente di supporto alle famiglie e mette in campo progetti concreti per contrastare la solitudine nella quale i nostri figli, troppo spesso, vengono confinati. Cerchiamo anche di dare voce alle difficoltà che incontrano le persone autistiche, soprattutto i giovani adulti, nel ricevere una diagnosi appropriata. È per questo che siamo particolarmente orgogliosi del protocollo d’intesa siglato con il Giffoni Film Festival, da cui nasce quest’anno il progetto del Quiet Place, uno spazio accogliente, dedicato al benessere sensoriale, pensato per chi percepisce il mondo in modo particolarmente intenso, come accade a molte persone autistiche. Nel cuore pulsante del Festival, il Quiet Place vuole essere una zona di decompressione, dove fermarsi, respirare, e recuperare le energie. Un luogo dove sentirsi al sicuro, lontano dal sovraccarico sensoriale e dalla fatica dell’iperstimolazione. Abbiamo scelto di chiamarla così – Quiet Place – proprio perché rappresenta un rifugio, uno spazio di ascolto e ricarica, per poter poi tornare a vivere pienamente la bellezza e l’emozione del Giffoni Film Festival”.
“Questa stanza – così conclude Valeriani – è solo un primo passo, ma porta con sé un significato importante: è il simbolo di un festival che si apre con sensibilità alla neurodivergenza e che sceglie di abbracciare le differenze anche nei modi di percepire e stare al mondo.”