Un viaggio intenso tra infanzia, memoria e resistenza poetica: arriva a Salerno “Jabra” – e per la prima volta in Campania, il monologo della storica compagnia palestinese Inad Theater, nata durante la Prima Intifada e attiva da oltre 35 anni come voce artistica e sociale del popolo palestinese. Lo spettacolo, in lingua araba con traduzione in italiano, a ingresso gratuito, racconta la crescita di Jabra tra le strade di Betlemme e Gerusalemme, in un intreccio di gioco, poesia e coscienza civile. Due appuntamenti per due serate di riflessione condivisa. Il 22 settembre (lunedì), alle 20, nell’Auditorium San Gregorio VII di Battipaglia (c/o Parrocchia San Gregorio VII) e il 23 settembre (martedì), alle 20.30 a iMorticelli, in Largo Plebiscito a Salerno. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione di Comunità Salernitana Ets, con il sostegno della Lega Navale Italiana Salerno e di Banca Campania Centro. Jabra non è solo uno spettacolo teatrale, ma un’occasione rara per incontrare, attraverso il linguaggio universale dell’arte, la forza di un popolo che continua a resistere e a testimoniare la propria identità attraverso la cultura. “Accogliere Jabra a Salerno significa aprire le nostre comunità a un’esperienza che va oltre il teatro: è un invito a guardare il mondo con gli occhi dell’altro, a sentire sulla propria pelle il valore della memoria, della dignità e della resistenza poetica. La Fondazione di Comunità Salernitana crede nel potere della cultura come ponte di dialogo, empatia e speranza. Per questo sosteniamo con convinzione iniziative che sanno unire popoli e generazioni attraverso un comune sentire” – spiega Antonia Autuori, presidente della Fondazione. Jabra è un intenso monologo diretto da Emil Saba che porta in scena l’evoluzione di un bambino, dai 5 ai 12 anni, restituendone la crescita intellettuale ed emotiva.
Attraverso i ricordi, i luoghi e i volti della sua infanzia, emergono i frammenti di una vita vissuta tra Betlemme e Gerusalemme. L’infanzia di Jabra si rivela come un mosaico di esperienze diverse: memoria, sogni, logica e illogicità, dolore e gioco, che si intrecciano in un racconto capace di farsi universale. Il nome dello spettacolo è un omaggio a Jabra Ibrahim Jabra (1920-1994), scrittore, poeta, critico e artista palestinese nato a Betlemme, considerato una delle voci letterarie più autorevoli del Novecento arabo. Autore di romanzi, raccolte poetiche e saggi tradotti in più lingue, Jabra ha raccontato con sensibilità unica la condizione del suo popolo, unendo impegno civile e forza creativa. Fondata nel 1987 con il nome Beit Jala Theater Group, nel pieno della Prima Intifada – conosciuta come la “rivolta delle pietre” – la compagnia nasce dall’entusiasmo di giovani che credevano nel teatro come strumento rivoluzionario, libero spazio di espressione e diffusione di consapevolezza. Dal 1998 prende il nome di Inad Theater, trasformandosi in un’organizzazione non governativa riconosciuta dal Ministero della Cultura e dell’Interno palestinese. In oltre tre decenni di attività ha prodotto decine di spettacoli, tournée in Palestina e in Europa, confermandosi come una delle realtà teatrali più attive del panorama arabo. L’Inad Theater porta avanti un teatro profondamente legato alle lotte e alle speranze del popolo palestinese, con l’obiettivo di accrescere la coscienza culturale e sociale delle comunità attraverso l’arte scenica.